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PERCHÉ MI ALLENO PER LA SPACCATA?

4 Novembre 2016  By Giulia Rota
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Ieri, mentre facevo le mie solite due ore di stretching domenicale e mentre soffrivo per raggiungere la tanta agognata spaccata, ho avuto un barlume di lucidità e il mio cervello mi ha chiesto: “perché?” “cosa mi spinge da più di un anno a soffrire per allungare i muscoli ischiocrurali?”

Le mie gambe non sono MAI state flessibili né la spaccata un obiettivo della vita. Fino a che non sono entrata nell’ambiente della pole dance.

Prima per me la spaccata era “qualcosa che riuscivo a fare quando avevo 6 anni (male) e di cui non ho nessuna necessità”. Poi, come ogni volta che ti integri in un gruppo nuovo anche le mode e i must di quel gruppo diventano tuoi, così a me è venuto il pallino per la spaccata.

stretching propedeutico

La faccia della sofferenza per del semplice stretching propedeutico: nuovo filone neorealista

Un anno e mezzo di sforzi, il primo maggio sono finalmente riuscita per la prima volta a toccare terra, solo da un lato, l’altro è infortunato da ottobre – sovrallenamento da spaccata. A distanza di 2 settimane il mio corpo e il mio cervello si sono chiesti “a che pro?

Ecco, io una risposta non ce l’ho.

Perché la spaccata è così importante? Perché con le migliaia di figure e tricks in cui posso spaziare facendo pole dance ho bisogno della spaccata? Che poi andando a guardare bene diversi trick con spaccate al palo sono solo spaccate “apparenti”.

giulia-acro-spaccataa-vertige

Ma soprattutto: perché io, pezzo di legno dal bacino ai piedi mi devo sforzare a fare qualcosa che assolutamente non è nelle mie corde quando invece potrei scegliere di valorizzare i miei punti forti, cioè mobilità di schiena e spalle? Un conto è migliorare qualcosa al fine di avere linee più eleganti, un conto è chiedere a un elefante di imparare ad arrampicarsi su un albero. Semplicemente non funziona.

Credo che nel mondo della pole dance la spaccata sia effettivamente sovrastimata. Personalmente, non trovo nessun valido motivo per cui tutti debbano impazzire dietro alla moda dello split. 

Fortunatamente la pole dance è uno sport che lascia liberi di spaziare secondo le proprie capacità, i propri talenti: se sono forte posso sviluppare la forza, se sono flessibile la flessibilità, se sono aggraziata farò più cose da ballerina e così via.  Nessuno ci impone regole (per ora), nessuno dice che tutti dobbiamo avere le stesse capacità.

Questo discorso vale per la pole dance, ma può valere per tanti altri sport. Credo che tutti debbano ascoltare il proprio corpo, studiarlo, capirne le potenzialità e i limiti e poi svilupparsi intorno a quelli, altrimenti rischiamo solo di buttare via energie in cose che ci faranno sentire frustrati e né noi né i nostri allenamenti ne trarremo vantaggio.

Se proprio vuoi arrivare a fare la spaccata ti consiglio di guardare questo tutorial realizzato da Vertige con Laura Martinelli, così da avere una traccia su quale routine fare nel tuo allenamento.

E tu so cosa ti sei fissata?

Pole Dance


Giulia Shoshanna
Giulia Rota
Ha praticato gli sport più svariati fino all'età di 18 anni, evitando accuratamente ciò che reputava "da femminucce". Poi a 24 anni scopre la pole dance e con essa muscoli di cui non sapeva l'esistenza, rivalutando i suddetti sport. Ora vive a Berlino dove si occupa di online marketing. Nel tempo libero fa l'uomo di latta sulle Stangen (i pali) berlinesi.






2 Comments
Avatar
manuela
on11 July 2017

Reply


Giuliaaaaa lhau detta io ho sempre fatto sport ora a 50 anni mi sono presissa di fare la spaccata fino ad oggi mi sono ammazzata tutti i giorni con dello streching risultato ho le anche doloranti e nn scendo come prima che mi sembrava mancasse poco ,sono regredita insomma anche xchè nn ho mai fatto riposare il corpo ora ho conosciuto il power streching ..cosa ne pensi ?Complimenti!!!

Avatar
Giulia
on28 July 2017

Reply


Ciao Manuela!
Bravissima, anche tu nel giro delle ossessionate per la spaccata, come tante di noi 🙂

Non saprei dirti nel tuo caso cosa bisogna fare ma forse, come hai detto anche tu, il problema è proprio che ti sei allenata tutti i giorni e il corpo ha bisogno di un po’ di riposo! Io l’ho notato su di me, se mi alleno tutti i giorni peggioro anziché migliorare… per cui flessibilità l’alleno solo due volte a settimana: una volta faccio gambe e una volta faccio schiena. Se mi alleno di più il mio corpo si stanca e si rischia pure di farsi male.

Il power stretching fa sicuramente bene, ma secondo me bisogna sempre allenare un po’ tutti i tipi di stretching (attivo, passivo, pnf, etc) e la cosa più importante è lasciare tempo al proprio corpo di reagire agli stimoli che gli diamo, senza spazientirci.
Pensa, io sono riuscita a stendere la gamba (senza che il ginocchio mi si piegasse naturalmente) solo ieri e dopo 3 anni di allenamento in cui mi sembrava che non avrei mai avuto le gambe dritte!

Costanza, determinazione e pazienza: sono questi i 3 fattori chiave!

Un abbraccio,
Giulia



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