Dovevamo aver preso un colpo di sole, ma un colpo bello grosso, quell’ormai lontano pomeriggio di luglio scorso in cui io e altre due matte dello stesso calibro abbiamo pensato “ehi, ma perché non ci apriamo una scuola di danza?”.
Altro che kayak estremo sulle rapide siberiane, scalata dell’Himalaya senza sherpa e corsa dei tori a Pamplona. Aprire una scuola di danza è un concentrato di adrenalina, paura fottuta e felicità a momenti. Tipo quando ti innamori: batticuore misto a “mi sto cacando sotto”.
Siamo partite in due, con l’idea di una cosa piccina: pole dance e poco più. 60 mq, formula io e te-tu e io, così semplice che non fa nemmeno paura: soprattutto se la persona in questione è una veterana come Valentina Soru, aka Nanà.
Poi un giorno parli del “sogno” con un’allieva di pole che ormai è diventata qualcosa di più per te e lei inizia a guardarti tipo gatto con gli stivali e lì pensi “Occcavolo no, per favore, non lo dire”. Ma non hai nemmeno finito di preoccuparti, che l’altra persona ti dice che stava proprio pensando a uno spazio poli-multi-iper-mega disciplinare per yoga, pilates, tango, luna park, lancio satelliti spaziali, giostre medievali e acquario di squali bianchi che… come puoi dire di no? E soprattutto come fai a dire di no a Michela? Io senza la sua energia e il suo ottimismo mi sarei già persa un milione di volte.
Come ben capirete, le giostre medievali in 60 mq non sembrano proprio una buona idea. Ma Moncalieri è generosa con gli audaci, e abbondante. Puoi ritrovarti in 270 mq in un amen, con le colline negli occhi da una parte e la paura di non riuscire a gestire tutto dall’altra. Troppo presto per vedere la luce, troppo tardi per tornare indietro. Perché sì, ripensamenti ne abbiamo avuti molti.
Comunque sei lì, in ballo. E devi ballare, visto che stai aprendo una scuola di danza.
Con tutto quello spazio decidi di chiamare tutti gli insegnanti del mondo. Non è ancora nata e già la ami da morire, vuoi solo il meglio per la tua scuola. Pensi a tutto ciò che puoi far succedere in quel posto, partendo dalle basi. Così contatti quell’insegnante di danza classica che hai conosciuto mesi prima, e che avresti voluto da piccola al posto di quel mostro a due teste che si faceva chiamare “madame”, che guarda un po’… stava giusto cercando uno spazio. A quel punto puoi dire solo “benvenuta, Marta” e iniziare la più grande avventura della tua vita.
La Vertical Expression Studio aprirà i battenti tra qualche settimana e a me non sembra ancora vero. C’è il lavoro di molte persone lì dentro che hanno creduto in noi e hanno puntato tutto su questo poker di donne così stranamente assortito che sono un po’ “Barbie da oggi anche in versione cantiere” e un po’ anni ’80 alla Indiana Jones e il contro soffitto maledetto. Non ci credete?
Vertical Expression Studio
Strada Mongina, 9/5
Moncalieri
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